Amy Winehouse

Meno di una settimana fa il mondo perdeva una grande icona musicale che riuscì addiritura a cambiare il mondo della moda ributtando tutto quello che era legato agli anni ’50 nel 2000 aggiungendo, naturalmente, una voce black soul, alquanto strana per una ragazza minuta e bianca ma decisamente fantastica: Amy Winehouse.
Il primo albulm “Frank”  la fece notare, piano piano, al mondo europeo sopratutto con la canzone “Stronger than me” di cui mi ricordo anche un esibizione fatta al Festivalbar con un mini abito circondato da questa bellissima voce black , ma fu con “Back to Black” e la canzone “Rehab” che Amy Winehouse diventò la vera icona  di moda e musica.
La sua famosa cofana fece il giro del mondo, facendole vincere  Grammy’s e tanti altri premi.
In Inghilterra iniziò la Amy Winehouse must have, ragazze con abitini anni 50, e con le favolose acconciature a Pouff, tanto da far creare dalla stessa Amy una linea di lacca apposta per dimostrare alla forza di gravità che la “cofana” non potrà mai distruggersi.
Sappiamo ben tutti le sue varie  vicessetudini di droghe, alcol e concerti, cantati a metà, di questa grandissima artista, ma non ne voglio parlare perchè non è questo il ricordo che ho di lei.
Dopo Janis Joplin, Hendrix, Cobain, Morrison, Aaliyah la musica ha persono un altro giovane talent che però, come loro, rimarrà sempre impresso nella nostra mente , cuore e orecchie.
God bless u Amy.(e sicuramente lei risponderebbe con No no no)

Haute couture = Eleganza estrema

E’ iniziata la  fashion week dedicata alla Haute couture A/W11 della principali case di alta moda.
Partiamo dal primo Givenchy che ha dedicato la sua haute couture al bianco presentando, presso la Place Vendome a Parigi, abiti di un eleganza unica in moda da far sembrare la donna una vera dea.

Chanel capitanata da Karl Langerfeld ha voluto dare alla haute couture un tocco più rock, mixando l’eleganza degli anni 50 con glitter, il lucido e della applicazioni di chiffon neri.
La Maison Martin Margela ha voluto creare una donna decisamente  futuristica, con dei magnifici capotti lucidi e addiritura dei completi del tutto trasparenti.
L’ultimo della lista è Alexis Mabille che ha preferito continuare con la haute couture classica dando un tocco di estrema eleganza ai propri abiti inserendo, in tutto il contesto, delle applicazioni di piume.
Haute Couture = eleganza estrema.

Belgium: Raf Simons

Dopo tante collezioni FW 2011/12 dove lo scurio è davvero predominante ecco finalmente uno stilista che cerca di guarnire tutto questo griggio e nero con un abbigliamento dai colori forti utilizzando rosso e viola: Raf Simons.
Per la sua FW 2011/12 si dedica a capi diversi da chiunque altro decidendo di mettere in contrasto i tessuti, forme e colori.
Decide di utilizzare una silhouette pulita, tagli semplici e puliti che richiaman o le forme geometriche elementari per poi dedicarsi a tagli più formali adatto ad un uomo elegante.
Anche lui come altri stilisti, visti in precedenza, crea dei capi androgini ma sopratutto dedica una particolare attenzione alle  t-shirt e ai maglioncini con lavorazioni jacquard che fanno ricordare Missoni.
Insomma un uomo futuristico ma molto formale ed elegante, tutto guarnito con un hairstyle dandy, sciarpe e scarpe stringate in vitello.
Raf Simons uno stilista belga che  continuerà a stare al centro della nostra attenzione.

Konnichiwa Sacai

Questa volta prendo un aereo e vado nel mondo asiatico per fermarmi in uno dei paesi più eleganti ed eccentrici al mondo: Giappone.
Molti brand europei hanno prenso spunto per la  F/W 2011/12 dal mondo giapponese, e invece questa volta è un brand giapponese a prendere spunto dal mondo europeo,  parlo del brand “Sacai” che sta entrando piano piano nel  mondo occidentale.
Sopratutto conosciuto a Parigi grazie a una piccolo spazio dedicatoli dal negozio “Colette”, Sacai per la sua linea uomo fw 2011/12 si inspira  al mondo francese mischiato con quello inglese.
Montgomery e capotti vengono messi abbinati a shorts di lana, creando dei look alquanto particolari per una stagione fredda.
I colori predominanti sono il griggio, marrone e giusto un tocco di bordeaux e beige.
Il tocco forte della collezione è decisamente poncho da uomo e i tanti cardigan di forme e fantasie che tendono in qualche modo richiamare la Scozia.
Il mondo Nipponico non smetterà mai di stupirci, per quanto riguarda “Sacai” benvenuto in occidente.

Concert street Fashion

Oggi andare ad un concerto implica indossare i capi più fashion e a volte anche divertenti pur di farsi notare in mezzo a centinaia e centinaia di persone.
Questo è quello successo durate il Glastonbury festival dove milioni di ragazzi si sono ritrovati, vestiti nel modo più strano, per celebrare 3 giorni di musica con grandissimi artisti.
Ora guardiamo un pò questo fenomeno concert street fashion, che è sopratutto diffuso all’estero.
I look sono definitivamente legati agli anni ‘60/’70 dove l’hippie piuttosto che il dandy style era molto di moda cosa che continua ad esserlo anche ora, con l’unica differenza che si può osare di più addesso.
Capelli, bandane, cerchietti tutto quanto mescolato con quel senso di potere e libertà che gli permette a tutti di indossare qualsiasi capo sembrando alquanto normali.
Poi si passa a un look decisamente anni ’80 shorts vita alta,  maxi maglie tutto guarnito da un tocco di punk che rende tutto molto sexy.
Tutto assemblato con cappelli alla Janet Jackson in Rhythm  Nation, cinture vita alta, gonne metà trasparenti per passare a tante collanne e bracialetti.
Il hairstyle impone, in questo caso, il trasandato anni ’70 quindi capelli mossi che sono anche il quest’anno il must have della fashion hairstyle world.
Il Concert street fashion toccherà anche l’italia????